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Riscoprire le proprie radici: valori familiari, anime giapponesi e il viaggio verso sé stessi

Ciao e benvenuta a un nuovo episodio,
dove ogni racconto nasce da un momento semplice… e ci porta molto più lontano di quanto immagini!

Oggi ti porto con me in un viaggio personale che parte dai pomeriggi d’estate passati a guardare cartoni giapponesi, passa per il fascino del Giappone e approda tra le lettere dimenticate di famiglia.

Sì, sembra una storia strana, ma in realtà parla di radici, di identità, ciò che ci muove da dentro, e di come riscoprire i nostri valori più profondi, proprio quando ne abbiamo più bisogno.

Che dici iniziamo?

Donna in una foresta ripresa dal basso verso l'alto che guarda il cielo. Ripresa degli alberi dalle radici alle cime verso l'alto.Foto di Annie Spratt su Unsplash

📖 Dal Giappone ai ricordi d’infanzia: cosa ci insegna la cultura orientale

Ho sempre avuto un amore viscerale per la cultura orientale.
Da bambina ero cresciuta a pane e anime: Dragon Ball, Sailor Moon, quei pomeriggi infiniti in cui la TV era la mia migliore amica.

Alle elementari si discuteva di Goku e Vegeta con la stessa passione con cui oggi si parla di startup e innovazione:
“Ma secondo te chi vincerà, Vegeta o Freezer?” – domande da veri filosofi del doposcuola, discussioni serissime!

Poi crescendo, durante gli scambi culturali a scuola, ho scoperto che esistevano professioni che univano culture, che facevano da ponte tra mondi diversi. E per un periodo, giuro, pensavo che da grande lo avrei fatto anch’io.

Spoiler: non l’ho fatto. Ma la passione per l’Oriente, e soprattutto per il Giappone, è rimasta viva… anzi, si è radicata ancora di più.

Perfino questo progetto nasce da lì: dal concetto di Daruma, simbolo giapponese di perseveranza, unito alla voglia tutta italiana di vivere con leggerezza e per cui siamo famosi in tutto il mondo “la bella vita”.
E così nasce DarumaFlow.

✨ L’incontro che cambia prospettiva: tra Shinto e sberle metaforiche

Proprio mentre studiavo lo shintoismo, ho avuto la fortuna di entrare in contatto con Azumi Uchitani, una professionista strepitosa.

Parlando con lei, con quel suo modo elegante e sottile che solo le anime giapponesi hanno, mi ha regalato … una specie di sberla.
Metaforica eh. Ma l’ho sentita forte e chiara: una riflessione che mi ha fatto tremare dentro.

Pur apprezzando la mia passione per il “suo” mondo, mi ha ricordato quanto sia importante conoscere – e onorare – le proprie radici. Spesso per andare lontano a trovare se stessi, si rischia di girare in tondo perché non abbiamo una bussola con noi: ciò da cui veniamo.

E lì, una lampadina si è accesa:

Ok, amo il Giappone. Ma quanto so davvero della mia cultura?

 

🌱 Riscoprire le radici: un viaggio dentro se stessi

In un mondo che ci spinge sempre verso l’altrove – nuove filosofie, nuove abitudini, nuove identità – spesso dimentichiamo la nostra storia personale.

Ma tornare alle origini non significa vivere nel passato.
Significa ricordare da dove veniamo, cosa ci ha formati, e quali valori profondi ci guidano anche oggi, magari in silenzio.

Pensatori come Geert Hofstede lo spiegano bene: ogni cultura ha codici diversi, e riconoscerli ci aiuta a capirci meglio, e a lavorare meglio insieme.
E no, non siamo tutti uguali. E va benissimo così.

💌 Storie di famiglia: lettere, lacrime e scoperte

La ricerca delle proprie origini è tornata ancora più vera se ripenso ad un momento importante. Quando è mancata mia nonna, tra le sue cose abbiamo trovato delle lettere.
Erano del suo papà, mio bisnonno, disperso in Russia durante la Seconda guerra mondiale.

In queste lettere si parlava dell’importanza dello studio, dell’educazione e del rispetto.
Valori che, guardando indietro, riconosco nella storia della mia famiglia – e oggi, anche dentro di me.
E risuonano così nuovamente i temi di: Radici – Valori – Identità.

🔍 Cosa puoi fare tu: 4 azioni per ritrovare la tua direzione

Ma quindi cosa possiamo portarci a casa concretamente da tutti questi eventi?

Ecco pronto il mio consiglio di cuore, se anche tu stai cercando un po’ di direzione:

1 Parla con i tuoi familiari, soprattutto quelli più anziani. Anche se 

  • sembrano lontani anni luce dal tuo mondo;
  • non comprendono ciò che stai provando;
  • ti sembra di parlare due lingue diverse;

Chiedi, ascolta e raccogli le loro storie. Possono lasciarti semi preziosi da far germogliare falle rivivere oggi.

2 Riconnettiti con il bambino che eri.

Prova a riconnetterti con il te bambino: Cosa ti faceva sorridere? Quali sogni avevi? Quali momenti ti hanno formato?

In queste risposte c’è la mappa utile per orientarti nel presente. Le emozioni che ricordiamo, quelle forti, nascondono molte più risposte su come funzioniamo di quanto potremmo mai immaginare. A tal proposito ulteriore consiglio:

3 Raccogli i tuoi ricordi importanti – belli e brutti – e chiediti:

“Quale valore ho imparato da questa esperienza?”

è la cosa più difficile di tutte: riflettere su eventi appena accaduti per imparare e continuare a crescere. Solitamente siamo sempre focalizzati al prossimo obiettivo. Ma stare in quell’esperienza ci aiuta a viverla veramente e a cogliere ciò che ci può rendere davvero felici.

4 Distingui tra emozione e valore.
Un’emozione passa. Un valore ti resta.

🎯 Conclusione - La guida è più vicina di quanto pensi

Non serve diventare esperti di tradizioni millenarie per ritrovare se stessi.
A volte basta fermarsi. Respirare. Tornare “a casa”.


Nel mio caso, a quella casa fatta di cartoni animati, lettere dimenticate e chiacchiere con la nonna.
Perché proprio lì, nascosti tra le cose semplici, si trovano i valori che contano davvero.
Quelli nostri. Quelli veri.

Ci sentiamo nel prossimo articolo!

E se questa riflessione ti ha toccato, condividila con chi ha bisogno di ricordarsi da dove viene.

🧡 A presto!

Eleonora

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